Joshua Cheptegei ha abbattuto il record su 10000 metri in 26’11”
Occhi puntati sulle scarpe “discutibili” e sul piede con una iperpronazione importante.
La nuovissima scarpa della nike è una calzatura non certo adatta ai podisti, maratoneti o tapascioni.
Parliamo di una calzatura leggerissima con una tomaia ultra leggera, priva di forti posteriori e con una intersuola supertecnologica.
Diverse case produttrici di calzature negli ultimi anni stanno sviluppando delle calzature che possano fa “correre più veloce” e la nike è una di quelle.
Questo è dato dal mescolare nella suola della fibra di carbonio.
Il carbonio è un materiale leggero e resistente, mentre le sue fibre sono in grado di avere caratteristiche diverse in base alla loro direzione.
La direzione della fibra è in grado di dare rigidità o elasticità, quindi nell’intersuola a livello metatarsale le fibre vengono disposte in senso verticale alla scarpa in modo da ottenere elasticità in senso parallelo al piede e rigidità sull’asse dei metatarsi dal I a V mt.
La proprietà di elasticità si traduce in caricare la fibra in fase d’appoggio del piede e quindi flessione dei metatarsi, trasformandosi in molla in fase di spinta nella fase propulsiva del passo durante la spinta dell’alluce.
Sicuramente nei prossimi anni vedremo evoluzioni di questa suola che forse oggi non siamo in grado di immaginare. In ogni caso l’obbiettivo di avere più spinta e andare più veloce è stato raggiunto.
Naturalmente la tomaia della calzature è ridotta al minimo per ridurre il più possibile il peso.
Si evidenzia come il campione del mondo crei una iperpronazione importante e quindi fa discutere. La foto si focalizza sul piede sinistro mentre esegue una curva interna a sinistra e quindi tutto si amplifica.
Bisogna sottolineare che la pronazione è un movimento fisiologico di spinta che si ha durante la corsa, e più si deve andar veloci, più si deve spingere e quindi l’angolo del valgismo del calcagno fisiologicamente deve aumentare.
Tanti si son chiesti ma è un problema di scarpa e quindi un difetto di fabbricazione o del piede???
La scarpa deve permettere quel movimento, ma è un movimento che il piede del campione del mondo esegue con maestria in quanto ha una struttura muscolo tendine che è in grado di pronare a tale angolo per spingere il più possibile.
Non certo sono scarpe adatte per un allenamento settimanale di 10 km per un comune mortale che andrebbe incontro a tendiniti del tibiale posteriore, fasciti plantari o infortunui vari.
La scarpa deve essere sempre scelta in base al nostro peso, altezza, velocità, terreno e distanze che affrontiamo.
Non ci stancheremo mai di raccomandare i nostri pazienti e amici che la scarpa è la struttura che contiene il nostro piede e ammortizza il nostro corpo.
Se le scarpa non è ben strutturata, faremo più fatica e rischieremo l’infortunio.